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al testo di Amina Narimi
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Pilastro senza inizio di una fine il fuoco del lingam, Linga Purana..
C'era legna sulle nostre schiene la gola blu del toro quando viaggiavamo da Gongotri a Gomukh per la via liquida di speranza fino al Ganga nei tre cieli, giù fino alla baia di Bengal alle foreste di cedri abbiamo messo il vaso acqua e rose alla fine della neve, sul campo a benedire le sementi nello stesso punto sotto al cuore,quando ci siamo allontanati
ho seguito le linee della mano alle pendici delle Ande c'è un riparo nuovo, una terra incognita: Yasunì Apri anche tu la mano. Vieni ! faremo sapone dalle bacche masticheremo foglie con il cuore fino ai reni giocheremo alla rayuela con le rane più piccole del mondo e i tapiri alti come cavalli. Tocca ! sanno di limone le formiche e le scimmie fanno lana ...ma più di tutto c'è una cosa che voglio dirti -come a finire un lutto- : -C'è che a Yasunì gli alberi camminano... tirando su le radici come braccia seguono la luce per otto metri al giorno Possiamo andare con loro,Dost,staremo bene all'infinito, i nostri dolori li mangeranno i funghi a pasti brevi-
c'è un riparo nuovo a Yasunì sulle nostre dita -amputate- cresceranno come nidi braccia nuove e l'amore impiglierà nei rami a piangere di gioia dove vuole |
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